Fuochi all’aperto: il Decreto Legge 91 apre alle deroghe dei Sindaci
Data: 1 Luglio 2014
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Lecco, 1 luglio 2014 – La Legge 6 del 6 febbraio 2014 (Terra dei fuochi), varata per contrastare il fenomeno della combustione illecita dei rifiuti, aveva introdotto il divieto assoluto di bruciatura di residui vegetali durante tutto l’arco dell’anno, con sanzioni penali a carico dei colpevoli.
Come più volte sollecitato da Sindaci, Confagricoltura e Assessorati provinciali all’Ambiente era necessario e urgente un intervento per agevolare e non impedire quella che per il settore agricolo è considerata una normale pratica agricola.
Il Decreto Legge 91 del 24 giugno 2014, in vigore dallo scorso 25 giugno, ha modificato la legge dello scorso febbraio, prevedendo che “il divieto di bruciatura non si applica al materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco nel caso di combustione in loco delle stesse. Di tale materiale è consentita la combustione in piccoli cumuli e in periodi e orari individuati con apposita ordinanza del Sindaco competente per territorio. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata”.
Pertanto, ferma restando l’attesa per la conversione in legge del provvedimento, che dovrebbe avvenire entro il 10 agosto, il divieto che comportava rischi penali per gli agricoltori e poteva creare problemi alle pulizie di boschi e torrenti in zone impervie potrà essere derogato con ordinanze circostanziate dei Sindaci.
“Abbiamo fatto pressione anche noi presso il Ministro dell’Ambiente – chiarisce l’Assessore all’Ambiente Carlo Signorelli – e il provvedimento approvato va nella direzione auspicata, cioè responsabilizzare i Sindaci per la concessione di deroghe, tenendo conto delle caratteristiche dei loro territori e del tipo di attività svolta. Per la nostra provincia questo provvedimento risulta molto importante”.
Ultimo aggiornamento
26/06/2020, 10:33