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Visita guidata all’Incubatoio di Fiumelatte e una notte al museo a Villa Monastero

Data: 12 Maggio 2016

Lecco, 12 maggio 2016 – Sabato 21 maggio la Provincia di Lecco propone due interessanti iniziative rivolte soprattutto ai bambini.

Alle 10.30, in collaborazione con la Struttura Caccia e Pesca di Regione Lombardia, è prevista una visita guidata gratuita all’Incubatoio De Marchi di Fiumelatte* per conoscere le attività di riproduzione e vedere dal vivo le attività di incubazione della fauna ittica lariana. Prenotazione obbligatoria, per un massimo di 25 persone, esclusivamente tramite posta elettronica all’indirizzo villa.monastero@provincia.lecco.it.

Sempre sabato 21 maggio, in occasione della Notte europea dei Musei, la Provincia di Lecco ha ideato l’iniziativa Notte al Museo a Villa Monastero: i bambini dagli 8 agli 11 anni potranno trascorrere la serata e la notte a Villa Monastero, con cena al sacco e piacevoli giochi, tra cui una visita serale al giardino e un percorso notturno nel museo. I bambini dormiranno “accampati” con materassino e sacco a pelo all’interno della Villa; questa esperienza si concluderà il mattino successivo con la prima colazione offerta dalla Provincia di Lecco. L’iniziativa, prevista dalle 19.00 di sabato 21 alle 10.00 di domenica 22 maggio, è su prenotazione e a numero chiuso e verrà effettuata al raggiungimento di 20 iscrizioni, che dovranno pervenire entro martedì 17 maggio all’indirizzo di posta elettronica villa.monastero@provincia.lecco.it. Il costo dell’iniziativa è di 10 euro.

*L’incubatoio De Marchi di Fiumelatte

Nella prima metà del Novecento Marco De Marchi, proprietario dal 1925 di Villa Monastero a Varenna, realizzò a Fiumelatte, in un edificio già adibito a fabbrica di vetri soffiati, un incubatoio finalizzato al ripopolamento ittico del Lago di Como, in sintonia con i suoi ampi interessi di ricercatore e di studioso. Nel 1927 De Marchi donò l’edificio alla Società Lombarda per la Pesca e l’Acquicoltura per l’allestimento di un grande centro di piscicoltura. Dopo la sua morte nel 1936, l’incubatoio venne donato allo Stato Italiano, con la precisa volontà testamentaria di mantenerlo in funzione quale centro destinato ad aumentare la pescosità del Lario. L’attività della struttura è stata assicurata in successione dall’Istituto Italiano di Idrobiologia, dal Consorzio provinciale di tutela della pesca e dalla Provincia di Como fino a quando, dopo alcuni anni di abbandono, la Provincia di Lecco è entrata in possesso dell’immobile e ha iniziato un progetto di recupero finalizzato al consolidamento strutturale, alla realizzazione di locali a uso foresteria e laboratorio e al ripristino del sistema di captazione dell’acqua dalla sorgente e dal lago. L’incubatoio è anche un importante centro per la ricerca sull’ittiofauna.

Ultimo aggiornamento
24/06/2020, 18:11