Consiglio provinciale

Mercoledì 20 novembre ore 19.30

Nota a firma congiunta di Virginio Brivio Presidente Azienda speciale Ufficio d’Ambito, Sindaco di Lecco, Carlo Signorelli Assessore provinciale all’Ambiente, Sindaco di Perledo, Paolo Strina Presidente Conferenza Comuni ATO, Sindaco di Osnago

Data: 22 Luglio 2013

Si trasmette di seguito nota a firma congiunta di Virginio Brivio Presidente Azienda speciale Ufficio d’Ambito, Sindaco di Lecco, Carlo Signorelli Assessore provinciale all’Ambiente, Sindaco di Perledo, Paolo Strina Presidente Conferenza Comuni ATO, Sindaco di Osnago:

“Dopo la decisione presa a larghissima maggioranza dalla Conferenza dei Comuni dell’ATO, circa l’indicazione per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato in provincia di Lecco all’azienda che nascerà dall’uscita di Idroservice dal gruppo Lario Reti Holding, incorporando Idrolario, crediamo sia utile mettere un punto fermo su alcuni temi che hanno visto un lungo dibattito, che ha voluto tutelare l’interesse del servizio idrico provinciale, dei cittadini e del nostro territorio.

La scelta è chiara così come il percorso fin qui seguito: il servizio idrico verrà affidato a una società totalmente pubblica con gestione in house e controllo analogo che, a regime, unirà il ramo idrico di Lario Reti Holding (Idroservice, che già gestisce gran parte delle attività operative) e Idrolario, che da alcuni anni si sta occupando degli investimenti necessari per rendere più efficiente il sistema. Sono state indicate anche alcune date vincolanti per rafforzare l’indicazione del percorso: entro il 30 settembre l’assemblea dei soci di Lario Reti Holding dovrà deliberare l’avvio del percorso di uscita di Idroservice dal gruppo e sua trasformazione in società di primo livello partecipata direttamente dai Comuni, entro il 30 giugno 2014 il percorso dovrà essere completato. Ogni affidamento decadrà se, anche solo per ipotesi (mediante una ipotetica modifica nello Statuto societario), nel periodo transitorio in Lario Reti Holding – oggi partecipata da 65 Comuni lecchesi e 12 comaschi – venisse ventilata l’entrata di soci privati, così come ogni eventuale utile del servizio non potrà essere distribuito come dividendo ma dovrà essere – come oggi – reinvestito nel servizio.

Oggi altre ipotesi, mantenendo la gestione pubblica, sono difficilmente realizzabili; la scelta fatta va nella chiara e inequivocabile direzione di coniugare la continuità e l’efficienza del servizio con la gestione pubblica dello stesso.

Ribadiamo con forza quanto sopra perché alcune reazioni e alcuni resoconti dei fatti evocano ancora una volta la privatizzazione del servizio idrico, ipotesi del tutto al di fuori del percorso intrapreso. C’è un limite di buon senso alla democrazia partecipata e alla pazienza: chi sosteneva ipotesi diverse ha potuto esporle nelle sedi istituzionali con ampia facoltà di dibattito. Ma quando si lanciano messaggi stravolgendo la realtà dei fatti si entra in meccanismi ostruzionistici e strumentali, che sono inaccettabili e rischiano di minare un percorso razionale e di buon senso che i Sindaci – eletti democraticamente dai cittadini – hanno voluto responsabilmente intraprendere”.

Ultimo aggiornamento
24/06/2020, 16:58