Monitoraggio delle falde a Missaglia, Valgreghentino e Osnago-Verderio Inferiore-Verderio Superiore
Data: 27 Settembre 2012
Mercoledì 20 novembre ore 19.30
Data: 27 Settembre 2012
La Giunta Provinciale ha approvato il programma di intervento sui plumes di contaminazione in acque sotterranee (il plume, detto anche pennacchio, è quella parte di un acquifero sotterraneo che trasporta sostanze contaminanti).
In seguito alla segnalazione indirizzata nel febbraio 2012 alla Regione Lombardia di tre situazioni di compromissione di acquiferi sotterranei presenti nel territorio, la Provincia di Lecco è risultata beneficiaria di un finanziamento complessivo pari a 135.850,00 euro.
Il finanziamento Regionale sarà impegnato nel corso delle annualità 2012-2013-2014 per realizzare campagne di campionamento, su pozzi esistenti e su piezometri (pozzi di controllo) all’uopo predisposti, volte ad approfondire la conoscenza di plumes presenti nei comuni di Missaglia, Valgreghentino e Osnago-Verderio Inferiore-Verderio Superiore, sia sotto l’aspetto dell’estensione geometrica che sotto l’aspetto del chimismo delle acque, con l’intento di recuperare elementi utili a rintracciarne le origini.
La Provincia di Lecco coordinerà gli interventi avvalendosi dell’Arpa-Dipartimento di Lecco, che dal 2001 effettua il monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici sotterranei sul territorio di competenza, operando su pozzi inquadrati nella rete di monitoraggio regionale, e che dispone pertanto di un discreto archivio di dati in merito all’andamento generale dello stato di contaminazione delle falde sul territorio lecchese, oltre che di professionalità altamente qualificate in materia.
“In particolare – commenta l’Assessore all’Ambiente Carlo Signorelli – gli interventi programmati sono finalizzati ad approfondire la conoscenza di acquiferi di notevole importanza, discendente dall’elevato numero di utenze acquedottistiche servite, dalla considerevole produttività e dal consistente grado di vulnerabilità; a conclusione delle operazioni, sarà possibile valutare misure di messa in sicurezza d’emergenza o permanenti eventualmente da applicare alle falde interessate, con la speranza di identificare le fonti di contaminazione per poter agire direttamente sulle stesse, eliminandole”.
Ultimo aggiornamento
23/06/2020, 00:23