Luci e ombre nella radiografia dell’ambiente in provincia di Lecco
Data: 11 Ottobre 2011
Venerdì 27 dicembre a Lecco e Merate
Data: 11 Ottobre 2011
La pubblicazione dopo otto anni di una Relazione analitica sullo Stato dell’Ambiente in provincia di Lecco è anche l’occasione per una riflessione a 360 gradi sulle principali problematiche ambientali locali, sulle eccellenze, sulle criticità e sulle reali possibilità e capacità delle amministrazioni locali (Provincia e Comuni) di poter intraprendere azioni efficaci nel campo delle politiche ambientali.
I dati sono complessivamente positivi per i rifiuti, per il settore faunistico (pesci, uccelli e mammiferi), per quello energetico e per le acque di balneazione, che registrano dati e trend complessivamente accettabili.
Sono ormai consolidate le quote di raccolta differenziata (59,1% nel 2010) anche se per l’obiettivo di Piano del 62,2% bisogna ancora lavorare soprattutto in alcuni comuni del Lago e della Valsassina a forte valenza turistica. Il sacco viola, adottato da poche province italiane, e l’introduzione progressiva della raccolta porta a porta si sono rilevati ottimi sistemi per avvicinarsi agli obiettivi di eccellenza. I dati 2010 rivelano come i comuni più ricicloni siano Monticello Brianza (74,5%), Lierna (74%) e Airuno (73,3%), quelli meno virtuosi Sueglio (27,5%), Introzzo (24,8%) e Morterone (24,3%). Si tratta di differenze ancora troppo ampie tra vertice e fondo della graduatoria.
In ambito energetico sono significative l’adozione di un Piano Provinciale nel 2009 (peraltro non obbligatorio) e la rilevante metanizzazione del territorio grazie allo sforzo delle società partecipate (76mila su 117mila impianti censiti sono a metano); la produzione di energia idroelettrica risulta molto superiore alle medie nazionali e regionali con 18 impianti attivi e 27 domande in istruttoria; la produzione annua di 390GWh è in grado di soddisfare ben 130mila utenze, avvicinando laprovincia di Lecco all’autosufficienza; significativo negli ultimi anni l’incremento del fotovoltaico (16.563 kW installati a oggi a fronte dei 1.451 kW del 2009). Appare efficace e capillare il lavoro della Provincia nell’ambito dei controlli delle caldaie, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei cittadini, di ridurre l’inquinamento e di ottenere risparmi energetici. Nel 2010 è stato introdotto un nuovo meccanismo a rotazione per sensibilizzare maggiormente cittadini ed enti locali. I controlli nel 2011 (al 30 settembre) sono stati circa 1.700 con previsione di ulteriori 800 accessi da effettuarsi entro la fine dell’anno. Anche per il 2012 la Provincia ha intenzione di sorteggiare 15 Comuni nei quali proporre una capillare campagna informativa prima dei controlli a domicilio da parte dei verificatori autorizzati.
Non ancora ottimali, ma in sensibile miglioramento rispetto al rilevamento del 2003 le adozioni dei Piani acustici comunali (51 Comuni al30 giugno 2010a fronte dei 27 Comuni nel 2003) e dei Piani comunali di illuminazione (al30 giugno 2010i Comuni privi di piano di illuminazione risultavano55 afronte dei 76 del 2003). In questi ambiti gioca negativamente l’alto numero di Comuni piccoli e piccolissimi con gravi problemi di bilancio e scarse propensioni all’investimento.
I settori di maggior criticità restano quelli dell’aria atmosferica e del servizio idrico.
Per gli inquinamenti dell’aria distinguiamo tre aree territoriali con problematiche diverse:
Quanto alle iniziative della Provincia in questo ambito, non avendo strumenti per interventi infrastrutturali che spettano a enti superiori, il controllo degli impianti termici, il rilascio di autorizzazioni alle emissioni, le attività di vigilanza e le eventuali attività di coordinamento (riunioni annuali e in caso di emergenze con i sindaci delle aree critiche, anche se poi le decisioni finali sono della Regione e dei Comuni) costituiscono i principali compiti istituzionali.
Sempre in tema di qualità dell’aria non appaiono risolti i problemi della rimozione dell’amianto (che la Provincia di Leccoassieme ad ASL e ARPA vorrebbe affrontare con un progetto ad hoc) e della presenza del radon nel terreno con un valore medio provinciale di 116 Bq/m3 contro una media nazionale di 70 Bq/m3.
La situazione del Servizio idrico provinciale deve essere discussa premettendo che è una delle realtà più complicate d’Italia: territorio con bassa densità demografica al nord, orografia complessa, reti e impianti spesso obsoleti, molti acquedotti con sistema a caduta, comuni turistici con notevoli oscillazioni di consumi, scarichi artigianali e industriali, pregresse gestioni frammentate, oltre 40 procedure di infrazioni UE aperte e una situazione molto critica col depuratore del Capoluogo.
In questo contesto, le azioni non possono che tendere al medio e al lungo termine con una programmazione di ammodernamento delle infrastrutture. Il primo passo è stato fatto nel 2010 con l’approvazione del Piano d’ambito, il successivo affidamento della gestione del servizio idrico alla società Idrolario s.r.l. e l’approvazione del piano triennale delle opere che prevede investimenti per oltre 40milioni di Euro. Il bilancio di 11 mesi di servizio unico provinciale è soddisfacente anche se c’è ancora molta strada da fare, incluso il riassetto societario per consentire l’affidamento definitivo che i Comuni della provincia, praticamente all’unanimità, hanno deciso essere in house anche per il futuro.
Parte dei problemi ambientali trovano ragione nell’eccessiva frammentazione amministrativa (come le problematiche del servizio idrico e le diseconomie di scala in ambito energetico e di pianificazione urbanistica). In questo senso il prospettato accorpamento di tutte funzioni dei piccoli Comuni potrebbe favorire azioni a più ampia portata: progetti europei, patto dei sindaci, finanziamenti per politiche di sostenibilità ambientale e risparmio energetico. A tutt’oggi il ruolo nel settore Ambiente della Provincia di Lecco appare comunque strategico e insostituibile, come i dati e il riassunto delle attività istituzionali contenute in questa Relazione dimostrano ampiamente.
Ultimo aggiornamento
23/06/2020, 00:18